Il termine “smog” è comparso ufficialmente come causa di morte di una persona.
È la prima volta in assoluto che la responsabilità di un decesso viene addidata a un’alterazione artificiale della nostra atmosfera.
La vittima è una bambina londinese deceduta nel lontano 2013 ma le numerose crisi epilettiche che Ella Kissi-Debrah aveva affrontato avevano indotto la famiglia a ritenere ci potesse essere dell’altro, magari di più consistente, in merito alle cause di un decesso che aveva destato parecchie perplessità. Sono queste scarse convinzioni e il coraggio e la determinazione che la famiglia, in tutti questi anni, ha dimostrato di possedere a permettere a questo caso di assumere contorni addirittura giudiziari.
Ebbene, dopo sette anni e un’incrollabile fede e fiducia in coloro che hanno riaperto i fascicoli indagando con maggiore attenzione sui motivi del decesso, è emerso che il malessere che aveva provocato la morte della bambina è lo smog.
Questo il pronunciamento del tribunale londinese al termine di una lunga indagine che ha ribaltato l’esito di una ancora precedente.