Si chiama Manta il catamarano di ultima generazione che ripulirà mari e oceani dalla plastica. L’imbarcazione è nata dall’idea di Yvan Bourgnon, noto ecologista parigino, e sarà utilizzata dall’associazione ambientalista The Sea Cleaners.
Il problema della plastica è, purtroppo, un argomento sempre attuale. Secondo i dati, ogni anno, finiscono in mare tra 9 e 12 milioni di tonnellate l’anno. Per tentare di arginare e attenuare questo problema, è stato progettato il catamarano Manta, con un sistema di filtraggio che riesce a setacciare l’acqua fino a un metro di profondità. Sarà la prima imbarcazione a recuperare e riciclare i rifiuti autonomamente, senza dover necessariamente tornare a terra.
Com’è stato progettato il catamarano Manta?
Il nome dell’imbarcazione richiama sia al design sia alla funzione. Come le mante mangiano mentre nuotano, anche il catamarano Manta raccoglierà rifiuti plastici mentre solcherà le acque di mari e oceani. Sarà lungo circa 56,5 metri e largo 26, sarà in grado di trasportare ben 34 persone. Di queste, 22 faranno parte dell’equipaggio e si occuperanno degli aspetti tecnici e pratici del catamarano, e 12 saranno scienziati e ricercatori.
Il catamarano Manta è composto da quattro scafi collegati fra loro. Tra questi si trovano tre collettori, collegati a tre nastri trasportatori, che “ripescano” i rifiuti in acqua e li raccolgono a bordo. Per ottimizzare gli spazi, si è pensato di comprimere la plastica in comode balle da un metro cubo, destinate poi ad essere riciclate.
Per tutelare la fauna marina, poi, il catamarano è dotato di segnalatori sonori che allontanano pesci e cetacei, evitando così che finiscano nel sistema di recupero dei rifiuti. La capacità di raccolta della nave va da 1 a 3 tonnellate ogni ora, mentre può immagazzinare ben 250 tonnellate di rifiuti prima di doverli scaricare.
Per recuperare eventuali rifiuti di dimensioni maggiori, ci saranno anche due gru a bordo del catamarano Manta. Ci saranno, inoltre, due piccole imbarcazioni che opereranno in acque protette, lungo le coste e nei fiumi, dove il catamarano non potrà giostrarsi liberamente.
Come sarà alimentato il catamarano green?
Per quanto l’alimentazione, sfrutterà una propulsione di tipo ibrido. Potrà avanzare andando a vela oppure utilizzare 4 motori elettrici. Il catamarano è provvisto di quattro alberi high-tech, alti ben 62 metri, e di 1.500 metri quadri di vele. Queste, tra l’altro, possono essere gestite automaticamente in ogni fase.
Nonostante questi accorgimenti, il catamarano Manta non è completamente autosufficiente. Il quantitativo di energia necessario è altissimo, e per la maggior parte sarà soddisfatto da quattro turbine eoliche e dai 2mila metri quadri di pannelli solari posizionati sul ponte superiore, che genereranno rispettivamente 500 e 200 kWh di energia. Anche i rifiuti forniscono supporto al catamarano, essendo convertiti in energia attraverso il processo pirolitico e, in seguito, raccolti nell’unità Waste to energy. Per il resto dell’energia necessaria verrà usato del combustibile fossile.
Quali sono gli obiettivi del progetto?
Il catamarano Manta ha tre obiettivi principali: missioni scientifiche, incentivare lo sviluppo dell’economia circolare e infine organizzare manifestazioni per aumentare l’attenzione delle persone verso l’ambiente, ospitando a bordo anche altre persone;
La fondazione The Sea Cleaners afferma che in un anno, il Manta estrarrà tra le 5mila e le 10mila tonnellate di rifiuti, operando soprattutto in aeree costiere. Ogni missione di raccolta rifiuti del catamarano durerà, in media, tre settimane. Si potrebbe pensare anche di spingersi verso l’oceano nel caso in cui onde anomale trasportassero i rifiuti a largo.