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Ecco perché non si può dire quale sia il vaccino migliore. O forse sì

vaccini Covid Italia

AstraZeneca non è sicuro, anzi sì, Moderna è ottimo, ma Pfizer è meglio ancora. Però, forse, il vaccino monodose di Johnson&Johnson è il migliore di tutti. E anche Sputnik, in effetti, non è niente male, eh…”. Alzi la mano chi, sui vaccini, sulla loro reale efficacia e sui possibili effetti collaterali (per natura caratteristici di qualsiasi farmaco), ci ha capito veramente qualcosa. Ecco. Proviamo allora a capirci qualcosa insieme.

La (fantomatica) classifica dei vaccini

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in questo guazzabuglio, in questo mare magnum di (dis)informazioni. Iniziamo innanzitutto con il dire che non si può fare – perché non ha senso farla – la classifica dei vaccini per decretare qual è il vaccino anti-Covid migliore, quello che sta nel mezzo, nella mediocrità, e infine il peggiore, quello che può far venire le trombosi, quello che può uccidere. E ora, passo dopo passo, vi spieghiamo il perché. E vi raccontiamo anche che cosa si può dire o non dire.

Il Caso AstraZeneca

Vaccino AstraZeneca

“Con quello che può uccidere” ci riferiamo ad AstraZeneca, che ha vissuto una situazione surreale, specchio dei tempi che corrono. Il vaccino britannico-svedese si è trasformato in un battito di ciglia da speranza contro l’incubo della malattia e della pandemia a incubo-killer, essendo additato come il responsabile di alcuni decessi per trombosi ed embolie polmonari avvenuti in seguito al suo utilizzo.

Come noto, molti paesi del Vecchio Continente, tra cui l’Italia, hanno sospeso temporaneamente, in via precauzionale, la somministrazione del farmaco. Panico, psicosi. Dopo una manciata di giorni l’Ema-Agenzia Europa per i medicinali ha dato il via libera e le (preziosissime) dosi dell’AZD1222 sono tornate a essere inoculate. E meno male!

Danni enormi, però, sono stati ormai fatti: in queste settimane tantissime persone si sono rifiutate di ricevere il vaccino AstraZeneca e altrettante sembrano intenzionate a non presentarsi al centro vaccinale a loro indicato perché non si fidano della dose di AstraZeneca. E la colpa è tutta o quasi dei mass media. Che peccato, questa volta sembrava proprio che il partito “No-Vax” avesse perso malamente e definitivamente.

Negli ultimi giorni la società farmaceutica anglo-svedese ha aggiornato i dati sulla sicurezza e l’efficacia del proprio prodotto, dichiarando un’efficacia del 76% contro il rischio di contrarre il coronavirus e un’incisività del 100% contro le forme gravi e potenzialmente mortali dell’infezione da Sars-CoV-2.

Gli effetti collaterali dei vaccini

Urge una piccola parentesi sui possibili effetti collaterali dei vaccini, o meglio, dei farmaci in generale. Anche i più comuni (e abusati) farmaci da banco – ovvero tutti quei medicinali che possiamo comprare in farmacia senza presentare la prescrizione del nostro medico – hanno (rari) effetti collaterali, dai più banali ai più gravi. Basta prendersi la briga di leggere i bugiardini. Ma non ci sembra proprio che per paura di un mal di testa o di un’emorragia interna (giusto per citare due effetti collaterali agli antipodi) ci pensiamo su due volte prima di mandare giù una Tachipirina. Quindi, per favore, cerchiamo di essere razionali almeno questa volta.

Le differenze tra i vaccini

Non si può fare una classifica dei vaccini ma si può, anzi, si deve dire che i vaccini non sono tutti uguali: le differenze ci sono, eccome. E, tutt’al più, si può fare una lista. Eccola.

Vaccino Pfizer

Efficacia

In primis, prendiamo in analisi i tre vaccini statunitensi: Pfizer ha dimostrato un’efficacia del 95-96% contro il Covid-19, mentre Moderna del 94% e Johnson&Johnson tra il 64% e l’82% (ed è l’unico che non prevede il richiamo: ne basterebbe un’unica dose). Il russo Sputnik, invece, sarebbe incisivo al 91-92%, mentre AstraZeneca, come detto, si attesta al 76%.

Modalità di conservazione

Un’altra importante differenza è quella relativa alla conservazione della panacea contro il coronavirus: AstraZeneca può essere conservato a temperature “normali” di frigorifero (tra i 2 e gli 8 gradi) e lo stesso vale per Johnson&Johnson; Moderna, invece, deve essere custodito a -20 gradi centigradi e Pfizer a -70°C. Sputnik, infine, ha la particolarità di essere prodotto in due formule, congelata e liofilizzata, che richiedono due diverse temperature, rispettivamente -18°C e tra i 2 e gli 8°C.

Somministrazione per fasce d’eta

Quindi, il capitolo della somministrazione per fasce d’età. Pfizer è il vaccino con la platea di beneficiari più vasta: è infatti consigliato dai 16 anni in su, mentre AstraZeneca era quello con minor raggio d’azione, essendo stato lungamente precluso in Italia per gli over 65 (anche se l’Agenza europea del farmaco non ha mai posto ufficialmente limiti), e dunque indicato per tutti gli altri, senza patologie. “Era” perché da qualche giorno è arrivato il via libera anche per gli over 65, eccezion fatta per i soggetti estremamente vulnerabili per particolari patologie. Tutti gli altri vaccini, invece, sono indicati dai 18 anni in su.

Costi

Il vaccino al prezzo più popolare è quello AstraZeneca, che costa circa 2 euro a dose. Sputnik, in Russia, è stato abbassato di valore del 50% e ora bastano 866 rubli a dose, quasi dieci euro. Sopra i dieci euro, invece, gli americani Pfizer (12€) e Moderna (15€), mentre il vaccino di Janssen (Johnson&Johnson) dovrebbe non costare più di 7 euro

Qual è il vaccino migliore?

I mass media spingono per presentare Pfizer come il “re” di tutti i vaccini e l’opinione pubblica, di conseguenza, ripete il messaggio. Certo, Pfizer è quello con la maggiore efficacia – seguito da Moderna – ed è bene sottolinearlo (perché qui nessuno è “nemico” di Pfizer), ma è anche quello che richiede una conservazione molto più certosina e costosa. AstraZeneca è quello più facile da conservare (alla pari della versione liofilizzata di Sputnik), quello meno costoso ma anche quello meno efficace, insieme a Johnson&Johnson, che però è l’unico monodose. Insomma, non esiste un’unica verità. Anzi, sì, esiste: il vaccino migliore è…vaccinarsi!

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