Prepariamoci per un autunno difficile che inizierà con una delle sorprese più fastidiose: bollette salate, anzi, salatissime.
Ad ottobre si effettuerà il consueto aggiornamento delle bollette di luce e gas da parte di Arera e non promette niente di buono. Il motivo principale alla base dei rincari è l’aumento dei prezzi per i permessi di emissione di CO2.
La grande stangata
L’anno scorso il prezzo medio all’ingrosso dell’energia elettrica era di 38,92 euro, un’inezia rispetto a quest’anno. Ora è schizzato a 174,23 euro per mille kilowattora (forniture delle 20) e 130,24 per le forniture delle 14. Cifre quasi quadruplicate che ci fanno presupporre bollette da capogiro. Una media di 1500 euro in più per ogni famiglia (fonte Codacons).
Il prezzo del gas naturale è aumentato del 100%, mentre quello dell’energia elettrica (che dipende dal gas naturale) dell’80%. Un rincaro così significativo determinerà un cambiamento drastico per tutti: privati e industrie. Confindustria ha già lanciato l’allerta:
“Queste tensioni di mercato devono essere comprese nei loro fattori di origine e gestite di conseguenza. Non devono farci arretrare rispetto agli obiettivi di sostenibilità – avverte il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi – né mettere a repentaglio lo slancio produttivo del Paese, soprattutto in questa delicata fase di ripresa“.
Il Presidente dell’Associazione Grossisti e Trader dell’Energia, Massimo Bello, commenta:
“Tra le voci di rincaro la forte impennata del costo della CO2 non è un fenomeno transitorio e rischia di diventare strutturale. Difficile dire come contenere i prezzi; ed è un problema europeo, non italiano“.
L’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas riguarda tutto il mondo. Sul mercato olandese il metano Ttf è arrivato a un prezzo stimato di 55 euro per kilowattora mercoledì 8 Settembre. In Francia le quotazioni medie sono di 131,76 euro per mille kilowattora, Germania 132.
Il Governo studia una riduzione per contenere il rincaro delle bollette
Il Governo sta studiando una manovra sulle leve regolatorie delle tariffe per diminuire l’incidenza dei rincari. Si punta a tagliare i costi delle vecchie centrali nucleari in bolletta e anche quelli per il contrasto alla povertà. Per coprire tali voci di spesa si ricorrerebbe a “trasferimenti dal bilancio dello Stato”.
Ma per “tamponare” provvisoriamente si sta studiando una manovra “a cuscinetto” che punterà sulle aste della CO2. Tuttavia ancora la pianificazione è in atto e i dati di Arera condizioneranno pesantemente le decisioni del Governo.
Bollette salate, tasche vuote: “e io pago…!”.