In questi ultimi anni, a causa della pandemia da Covid-19, le nostre abitudini sono cambiate molto. Le differenze si notano soprattutto nello stile di vita delle persone, molto più attente riguardo l’attività fisica e l’alimentazione. E un punto in comune fra questi due ambiti è, senza dubbio, l’utilizzo di integratori alimentari.
Il mercato degli integratori in Italia
In Italia, l’ultimo periodo ha portato a un forte aumento del consumo di integratori alimentari. Secondo i dati raccolti in una delle ultime indagini di Ipsos per VitaVi, il 66% degli italiani utilizza sempre più spesso questo tipo di supporti. Tra gli integratori più gettonati possiamo trovare minerali, probiotici, immunostimolanti e le immancabili vitamine, che contano un +28% del consumo.
Negli ultimi due anni, i luoghi preferiti dal 63% degli italiani per acquistare questi prodotti sono le farmacie e parafarmacie. La restante parte, invece, ha scelto di acquistare online e farsi recapitare gli integratori direttamente a casa. Anche in questo caso le persone hanno acquistato dai siti delle farmacie oppure dagli e-commerce dei produttori. Tra le novità più interessanti riguardo questo settore, si ritaglia un posto di spicco VitaVi, una startup italiana. Fondata e sviluppata da Francesco Citoni e Andrea Pregnolato, ha come punti di forza l’efficiente e-commerce e i metodi di produzione degli integratori.
Le aziende italiane da tener d’occhio
Tra le aziende nostrane più promettenti al momento c’è Vitamina, progetto nato da tre giovani italiani: Filippo Sala, che ha curato la parte manageriale, affiancato da Marco Saccenti che ha curato il design. Ad occuparsi dell’aspetto farmaceutico, invece, è stata Giovanna Geri. Vitamina offre un’esperienza completa, nella quale è compreso un test per stabilire di quali integratori si ha bisogno. Una volta individuata la migliore scelta si può procedere all’acquisto dalla piattaforma. I prodotti che si andranno ad acquistare, oltre ad essere conformi alle leggi ministeriali, sono completamente prodotti in Italia, nello specifico in un laboratorio a Firenze.
In maniera molto simile opera Meetab. Anche in questo caso il cliente può compilare un questionario per stabilire quali prodotti acquistare ed effettuare le dovute personalizzazioni. Il questionario, tra le altre cose, permette al software dell’azienda di calcolare quali siano le carenze dei clienti e di guidarli per la corretta integrazione. Ricordiamo che la clientela di Meetab è composta principalmente da persone che non presentano patologie particolari.
Prodotti su misura realizzati e stampati in 3D
La produzione degli integratori si sta innovando di pari passo con l’aumento del consumo. E oggi un sistema valido e diffuso per ottenerli è quello della stampa 3D che permette di ridurre di molto i costi di produzione. Anche in questo caso l’Italia non ha nulla da invidiare al resto del mondo. Per esempio, l’azienda Multiply Labs si occupa di produrre sistemi robotici in grado di realizzare prodotti stampati in 3D. Partita da un “modesto” capitale di 2,7 milioni di dollari – ricavati grazie al contributo della P101 e altri investitori – è riuscita ad ampliare di molto il suo progetto. Negli ultimi mesi, infatti, il budget dell’azienda è aumentato di 20 milioni di euro dovuti al supporto di Casdin Capital e altri investitori, tra cui compare anche Peter Thiel, co-fondatore di PayPal.