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Insetti commestibili: l’Ue dice sì alla commercializzazione

Insetti commestibili

L’Unione Europea dice sì alla commercializzazione degli insetti commestibili. Sulle tavole sta per arrivare la Tenebrio molitor larva, meglio noto come tarma della farina, ed è un piccolo animale giallo altamente proteico, pronto a cambiare le regole dell’alimentazione (nel rispetto dell’ambiente).

Insetti commestibili: una novità storica

Non è la prima volta che si parla di insetti e sostenibilità. Nel 2013 la FAO (Food and Agriculture Organization) si era espressa sul ruolo fondamentale degli insetti nell’alimentazione umana. Secondo l’organizzazione, infatti, questi animali sono una fonte importante di cibo nutriente, ricco di proteine e facilmente reperibile.

Ma non solo; il loro utilizzo porterebbe enormi vantaggi da un punto di vista economico: “La raccolta di insetti ed il loro allevamento – si legge in un comunicato della FAOpotrebbe offrire occupazione e reddito” – e ancora – “Poiché sono a sangue freddo, gli insetti non usano energia da alimenti per mantenere la temperatura corporea. In media, gli insetti usano solo 2 kg di mangime per produrre un chilo di carne. I bovini invece, richiedono 8 kg di foraggio per produrre 1 kg di carne”.

E a tutto questo va aggiunta la sempiterna questione ambientale: “Gli insetti – prosegue l’organizzazione – producono molte meno emissioni che contaminano l’ambiente, come metano, ammoniaca, gas serra e letame. Possono essere utilizzati per scomporre i rifiuti, aiutando i processi di compostaggio che forniscono nutrienti al suolo.”

Insetti nel piatto: la decisione dell’Ue

L’interesse crescente verso il consumo degli insetti spinge nel 2015 l’EFSA (European Food Safety Authority) a porsi domande sui benefici e sui rischi legati alla produzione, lavorazione e consumo di questo nuovo alimento.

Oggi il tema degli insetti a tavola torna alla ribalta e, lo scorso gennaio, la Commissione europea chiede al gruppo scientifico dell’EFSA di esprimere un parere sul consumo della tarma della farina.

Per l’agenzia governativa non si registrano svantaggi dal punto di vista nutrizionale e gli studi di tossicità non hanno sollevato problemi di sicurezza. Rimane aperta, invece, la questione delle possibili reazioni allergiche in soggetti intolleranti ai crostacei e agli acari della polvere.

Dopo il parere degli esperti, il 3 maggio 2021 lo SCoPAFF (Comitato permanente per piante, animali, alimenti e mangimi) ha deciso di autorizzare il consumo della Tenebrio molitor larva. Ma come si mangiano questi insetti? Gli esperti fanno sapere che è possibile consumarli essiccati come snack o in polvere come ingrediente da usare nella preparazione di altri cibi.

Le polemiche sugli insetti commestibili

Non tutti, però, sembrano apprezzare l’idea: da un’indagine della Coldiretti emerge che il 54% degli italiani non gradisce la tarma nel piatto. Un rifiuto iniziale legato probabilmente alla desuetudine se teniamo presente che in molte regioni italiane si rintracciano diverse bizzarrie culinarie. D’altro canto nutrirsi di insetti non è una grossa novità, tutt’altro. Secondo la FAO, infatti, le diete di almeno due miliardi di persone prevedono cavallette, formiche e bruchi.

Non solo insetti…

Ma il mondo del cibo del futuro è ancora tutto da esplorare. Come riporta l’Ansa, il gruppo dell’Università di Cambridge, guidato da Asaf Tzachor, invita a riflettere sui problemi legati alla produzione del cibo. Gli approcci tradizionali, infatti, non sono più utili ad affrontare problemi come malnutrizione, minacce ambientali e rischi per l’ambiente. Il gruppo di Tzachor apre la pista del nuovo cibo che vede il consumo di alghe, vermi e proteine dei funghi in grado di scongiurare questi pericoli.

Senza dubbio si tratta di alimenti proteici che possono essere prodotti in scala, in sistemi compatti adatti ai contesti urbani, utili a ridurre anche la dipendenza dalle catene globali di rifornimento. La diversità potrebbe essere un valore anche in tavola. Cambiare abitudini alimentari non è semplice, ma tentar non nuoce.

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