Il settore dei trasporti, insieme all’industria, è quello a più alto impatto ambientale. La grande quantità di combustibili fossili utilizzati per alimentare automobili, aerei, treni, imbarcazioni comporta una quantità eccessiva di emissioni inquinanti che difficilmente potremmo permetterci in futuro. In questo senso, il biometano emette il 20% di CO2 in meno rispetto alla benzina.
L’obiettivo comune è quello di diminuire l’anidride carbonica nell’atmosfera. Le nuove proposte tecnologiche sono volte a rimpiazzare i combustibili fossili e tra queste c’è anche Bio Ultra, un treno alimentato a biometano che potrebbe rimpiazzare i veicoli su rotaie dell’intero Regno Unito. L’iniziativa nasce dal team di ricerca e sviluppo della Ultra Light Rail Partners, un’azienda britannica che si occupa di fornire servizi di trasporto su rotaie.
Un treno a biometano che va a rifiuti
Vi ricordate la DeLorean di Ritorno al Futuro? Nel secondo capitolo Doc alimentava l’automobile con rifiuti vari tra cui bucce di banana. Ecco, oggi la realtà non è tanto distante dalla fantasia del cinema. Il treno Bio Ultra, infatti, si metterà in moto sfruttando la combustione del biometano ricavato da prodotti di scarto come letame animale, rifiuti alimentari, scarto delle produzioni agricole e simili.
Bio Ultra dovrebbe poter trasportare ben 120 persone in tutta sicurezza anche durante il periodo di pandemia, grazie ai sistemi di areazione all’avanguardia. Il governo inglese ha deciso di stanziare circa 60mila sterline del Fondo per l’Innovazione per permettere ai ricercatori di continuare il proprio lavoro. L’obiettivo fissato per il breve termine è quello di collegare piccoli centri urbani tra loro.
E il biometano in Italia?
Sulla scia di questa nuova proposta si muove anche il nostro Paese, che già nel 2018 grazie al decreto biometano bis aveva spronato molte aziende a iniziare la propria attività di ricerca su questo tipo di fonte energetica rinnovabile. Sono stati stanziati anche altri 4,7 miliardi di euro per tutti nuovi impianti destinati alla produzione di biocarburanti derivati da rifiuti, residui agricoli e alghe. I fondi saranno disponibili per le aziende che inizieranno la propria attività entro il 31 dicembre 2022.