La Croce Rossa nel Lario si dota di nuovi mezzi: via libera al bagnino drone. I robot ormai sono parte del nostro futuro, e allora perché non utilizzarli anche nel salvataggio? E così che l’Organizzazione di volontariato storica d’Italia ha deciso di utilizzare questo nuovo mezzo tecnologico utilizzabile nelle acque molto mosse.
Ma non aspettatevi un robot umanoide, in questo caso l’aspetto è quello di una tavola rossa galleggiante, telecomandata dai soccorritori della Croce Rossa di Lecco. È presentato dalla Squadra Opsa di Lecco alla presenza del sindaco di Colico Monica Gilardi e dell’assessore Sabrina Rabbiosi. Il drone – bagnino non può da solo salvare vite, ma anticiperà i soccorritori e fungerà da sostegno per chi si trova in difficoltà nelle acque. Potrà salvare due persone alla volta.
Il salvataggio in mare con drone bagnino è stato sperimentato già da tempo
Ma, sebbene l’utilizzo di questo strumento per la Croce Rossa italiana sia una novità, in realtà il salvataggio in mare con drone è già stato utilizzato. Nel 2018 la Capitaneria di Porto aveva dato il via libera perché venissero utilizzati nelle operazioni di salvataggio o di avvistamento in mare. Si trattava di una prerogativa dei lidi più all’avanguardia, ed erano costituiti da elicotteri di piccole dimensioni che trasportavano salvagenti. Quando il bagnante era in difficoltà, li sganciavano dall’alto.
Sempre nello stesso anno aveva suscitato grande scalpore il video del salvataggio in mare di una donna al largo delle spiagge di Sagunto. Il quadricottero drone di salvataggio aveva raggiunto velocemente la donna e calato il giubbotto di salvataggio. Era Auxdron Lifeguard, la sua velocità è di 90 km/h e può inviare in diretta il video con le immagini della situazione in mare. I soccorritori poi intervengono, dopo che il quadricottero mette in sicurezza le persone. Il futuro del salvataggio ormai è il drone e anche la Croce Rossa Italiana si sta adeguando.