Gli utenti di Twitter avranno forse sentito parlare di Spaces, una funzione aggiuntiva che permette ai vari utenti di ritrovarsi in party e fare conversazione.
La fase di testing è iniziata lo scorso dicembre, raccogliendo pareri contrastanti. L’idea di Spaces non è priva di influenza da altre iniziative, in particolare si ispira molto a Clubhouse, un nuovo social network sviluppato nella Silicon Valley, che basa tutta la sua esperienza sull’audio e sulla voce.
Questo nuovo social, infatti, permette di creare delle stanze tema in cui gli utenti possono confrontarsi con altre persone e socializzare. Il progetto di Clubhouse, che ad oggi ha raccolto oltre 12 milioni di dollari di investimenti, è partito dalla mente dell’imprenditore Paul Davison.
Il social network deve parte della sua fortuna anche ai personaggi famosi che hanno utilizzato e pubblicizzato l’applicazione; tra i più noti sicuramente ci sono Oprah Winfrey, Drake e Kevin Hart. A pochi mesi dal lancio negli Usa il valore dell’app ammonta già a 100 milioni di dollari e gli utenti iscritti sono circa 600mila.
Clubhouse, essendo ancora in fase di sviluppo, in Italia è accessibile solo agli utenti iPhone e tramite un invito da parte di un membro già registrato alla community. Sfruttando un’intelligenza artificiale che analizza i nostri dati e i nostri interessi, l’app mostra all’utente quali party potrebbero interessargli con la relativa programmazione. Le stanze virtuali sono gestite e supervisionate da dei moderatori.
L’offerta comprende i più svariati temi, dal cinema alla tecnologia, dallo sport alla musica. Una volta entrate nel party, le persone possono liberamente scegliere se partecipare alla discussione o restare ad ascoltare.
I giudizi positivi sono affiancati da altrettante critiche negative. La causa di quest’ultime è principalmente la scarsa possibilità di controllo sugli utenti, nonostante le ferree linee guida indicate dall’app. In questi mesi si sono verificati, infatti, alcuni episodi di molestie e insulti razziali tra i partecipanti dei party.
Le persone si chiedono quindi come si evolverà la situazione nel momento in cui la community conterà milioni di iscritti. Proprio a causa di questi problemi non è ancora stata annunciata la fine della fase beta. Al momento possiamo solo restare a guardare lo sviluppo della vicenda e se ci saranno cambiamenti importanti nell’organizzazione dell’app.