C’è il sapere di non sapere socratico e il non sapere di dover sapere politico.
Il caso della Calabria è emblematico.
Il suo Governatore alla Sanità, Saverio Cotticelli, riteneva non spettasse a lui l’incarico di redigere un piano regionale anti-Covid salvo scoprire, mesi dopo, esattamente il contrario.
È un’inchiesta giornalistica a far luce su una inadempienza che, se fosse per il Governo – lo stesso che è chiamato a vigilare, monitorare, gestire questa pandemia – rimarrebbe ancora tale.
Segue il solito, stucchevole scarico di responsabilità. Il ministro per il Sud, Provenzano: “Cotticelli non può restare al suo posto un minuto in più”. Il Presidente del Consiglio Conte: “Cotticelli va sostituito con effetto immediato”.
Sono tutti i morti di Covid a pagare – con la vita – il prezzo di questa vergogna. A noialtri, costretti a questo evitabilissimo lockdown se la politica in questi dannati mesi che l’ha preceduto avesse concretamente fatto qualcosa per scongiurarlo, tanto sdegno e sconforto.
Lo sconquasso istituzionale nei rapporti tra Amministrazioni, Regioni e Governo era già fin troppo evidente. Certi disordini, incompetenze, inadeguatezze non possono più essere taciuti. E tollerati.
Stiamo vivendo una crisi che sta mettendo a dura prova tutti noi, nessuno escluso, e con noi il nostro futuro. Ci dicono, ci diciamo “andrà tutto bene”. Le cose, purtroppo, non stanno affatto andando cosí. Appelliamoci a questo auspicio, ripetendocelo magari ancora una volta.