Giunge dall’America un’innovazione nel campo occupazionale dal sapore “futurista”: la possibilità di affittare “lavoratori robot” al costo di 8 euro all’ora, la metà rispetto al salario minimo previsto per gli esseri umani.
È stata la Polar Manufacturing, azienda produttrice di serrature, staffe e cerniere, a assumere il primo dipendente robotico nello stabilimento di Chicago.
Il robot, preso in affitto dalla Formic, è stato inserito nell’impresa per far fronte alla carenza occupazionale. Il suo compito è semplice e funzionale: sollevare un pezzo di metallo da inserire successivamente nella pressa.
Il robot, così come gli altri dipendenti, viene pagato per le ore effettive di lavoro.
L’azienda specifica, tuttavia, che l’impiego di un robot non ha diminuito il lavoro per i “dipendenti umani” bensì ha consentito che gli stessi venissero impiegati in mansioni differenti, aumentando la produttività.
“Le aziende più piccole a volte sono in difficoltà perché non possono spendere il capitale necessario per investire in nuove tecnologie. Con l’aumento del salario minimo fatichiamo a sopravvivere” dichiara Jose Figueroa, gestore della catena di montaggio di Polar Manufacturing.
Figueroa prospetta l’impiego di altri 25 robot nei prossimi 5 anni ma ribadisce che gli stessi non andranno a sostituire nessuno dei 70 dipendenti. Questo, nondimeno, probabilmente causerebbe la non necessità di nuove assunzioni.
L’utilizzo della robotica nelle piccole aziende è sempre più esteso: il calo dei costi è uno tra i fattori principali della diffusione. Nei prossimi anni è molto semplice auspicare che i robot saranno sempre più diffusi nei tanti settori della vita quotidiana. I lavoratori del futuro se vorranno concorrere con i “colleghi robot” dovranno acquisire nuove competenze, specializzandosi in settori specifici.