I tempi sono cambiati e prima di tutti l’ha capito la Marvel. La storica casa supereroistica made in Usa ha allargato la sua narrazione a realtà diverse dal white male che finora ha predominato. Spazio quindi a supereroi e supereroine neri. Iron Man, Thor e Cap non saranno più soli nell’immaginario collettivo.
Non solo Black Panther
Black Panther è il primo supereroe nero della Marvel. T’Challa – creato da Stan Lee e Jack Kirby – era apparso per la prima volta nel 1966: re di un regno africano di fantasia, la nazione Wakanda. Quando nel 2018 il fumetto fu trasposto al cinema per molti sembrò una critica al potere di Trump. Fu il film Marvel più politico finora mai realizzato e in esso era possibile trovare le diverse filosofie politiche dei presidenti americani.
Da Black Panther nascerà anche uno spin off. Arriverà su Disney+ e sarà diretto dallo stesso regista del film: Ryan Coogler. Se finora la narrazione non ha esplorato nel profondo la cultura africana e non ha aggiunto granché al classico racconto dell’eroe che finora la Marvel ha trasmesso, il futuro potrebbe riservare delle sorprese.
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I supereroi neri di Comic Republic
A cambiare le cose, in realtà, ci ha già pensato uno dei più grandi editori di fumetti africani, proveniente dalla Nigeria: Comic Republic. Nacque nel 2013 da un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 38 anni. Start up dinamica, pubblica online i suoi fumetti con protagonisti supereroi ed eroine rigorosamente neri.
C’è Guardian Prime, un Superman vestito con i colori della bandiera nigeriana, che salva tutti. Ma ci sono anche donne eroine: Hilda Avonomeni Moses, per esempio, vede gli spiriti e protegge le persone, ma ce ne sono molte altre, come la guerriera Ireti, creati anche per campagne sanitarie contro l’HIV. Le puntate si scaricano gratuitamente dal sito. Insomma, se la Marvel al momento si limita a Black Panther, Comic Republic espande la platea dei supereroi neri.
E presto questi nuovi e multiculturali eroi ed eroine li vedremo sui teleschermi. Infatti, la casa editrice indipendente africana ha firmato con Emagine Content e JackieBoy Entertainment per mettere su video quest’interessante serie di fumetti che mette al centro della narrazione la cultura africana. L’obiettivo dell’accordo è “dipingere un ritratto positivo dell’Africa e fermare preconcetti e idee sbagliate viste in precedenza”. A fare da apripista sarà il fumetto che vede come protagonista la supereroina Ireti, studentessa dell’Uganda che usa i suoi superpoteri per combattere il crimine.
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Il ruolo di Disney
Anche Disney entra nello storytelling africano con una serie di corti dal titolo “Generation fire“, che verrà trasmesso sulla piattaforma a fine 2022. A produrlo ci sarà Triggerfish, studio sudafricano molto conosciuto, che si avvarrà di creatori provenienti da ogni parte dell’Africa: Nigeria, Zimbabwe, Egitto, ecc… Il tema centrale sarà: qual è il futuro dell’Africa? Ma visto dall’occhio di chi vive e conosce profondamente quella cultura, perché è la sua.