Grey’s Anatomy, finale di stagione tra Covid e Black Lives Matter

Grey's Anatomy 17

Grey’s Anatomy ha chiuso i battenti, ma solo per ora. Negli Usa è andata in onda la diciassettesima stagione ambientata in piena pandemia. Lo show più longevo di Shonda Rhimes anche quest’anno ha abbracciato la contemporaneità con il suo taglio consueto: drammatico ma pieno di speranza.

Il Covid in Grey’s Anatomy

Questa nuova stagione – ancora in corso in Italia – ha visto l’esplosione della pandemia.
Le prime puntate durissime hanno fotografato una nazione allo stremo, in cui i decessi erano non all’ordine del giorno, ma delle ore, e i medici assistevano impotenti al dilagare di questa malattia incurabile. Un incubo che ha investito anche la protagonista del telefilm, Meredith Grey (Ellen Pompeo).

L’espediente narrativo è stato utile a mostrare anche un problema ancora troppo poco affrontato anche in Italia: il Long Covid, i sintomi che molte persone guarite dal coronavirus, mostrano anche per lungo tempo dopo la guarigione. Fra di essi, senso di spossatezza, problemi cardiaci e intestinali, difficoltà di concentrazione. Dice bene Meredith Grey:

“Dobbiamo smettere di pensare al Covid in termini di chi sopravvive e chi no. Milioni di persone soffriranno gli strascichi del Sars-Cov-2 e dobbiamo aiutarli così come aiutiamo tutti gli altri”.

Il tema Black Lives Matter

Il tema del Covid quest’anno si è intersecato anche con quello del Black Lives Matter, il movimento di rivendicazione contro la discriminazione razziale. Le puntate hanno dato una panoramica di quanto è avvenuto in America durante il periodo della pandemia: gran parte dei decessi erano delle persone appartenenti alla comunità afroamericana o a minoranze etniche.

Ma non solo Covid: ancora una volta si è trattato il tema della violenza della polizia sulla comunità afroamericana e dei rischi che le bambine e adolescenti afroamericane corrono. Infatti, rispetto alle coetanee bianche hanno più possibilità di catturare le attenzioni erotiche di chi vuole portarle nel giro della prostituzione e/o pedofilia.

Gli addii alla serie

Quest’ultima è stata una stagione anche contraddistinta dagli addii, come nella migliore tradizione di Shonda Rhimes. Giacomo Giannotti, nel ruolo del dottor Andrew De Luca è stato eliminato dal cast con un finale di sangue e onore che ha lasciato l’amaro in bocca a tanti spettatori. Anche Jesse Williams (il dottor Jackson Avery), volto storico della serie, ha terminato la sua esperienza in Grey’s Anatomy.

Il suo destino è stato migliore di quello dell’attore italiano, infatti si è trasferito a Boston per prendere le redini della Fondazione Avery e combattere le disuguaglianze sociali. L’attore Greg Germann (nei panni di Tom Koracick), l’ha seguito, spinto da un’epifania a seguito della guarigione dal Covid.

La diciassettesima stagione del medical drama Grey’s Anatomy si è chiusa con la gioia dell’inoculazione del vaccino anti-Covid e la conclusione felice di quasi tutte le storyline (tranne quella tra Amelia e Link). Un segno di speranza e ripresa per un futuro che vedrà la conclusione dello show probabilmente con la diciottesima stagione.

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