Un comodo modo per spostarsi e allo stesso tempo una valida attrazione turistica. Parliamo di passerelle galleggianti. Su laghi, fiumi, mari. Si trovano sparse in giro per il mondo, ma ognuna di esse ha la propria particolarità.
Queste passerelle galleggianti sono realizzate in diversi modi e con diversi materiali. Il risultato? Camminare sul pelo dell’acqua. Grazie alla loro struttura e composizione, assecondano i moti ondulatori della superficie, garantendo stabilità e sicurezza.
Quanti tipi di passerelle galleggianti esistono?
Attualmente sono tre i tipi di passerelle galleggianti sicure, secondo i test e le analisi di fattibilità dei vari enti. Esistono quelle con moduli galleggianti ricoperti dalla superficie di camminamento, come la passerella che viene realizzata ogni anno a Venezia per la festa del Redentore.
Ci sono, poi, quelle sorrette da alcuni sostegni fissati sul fondale. Si tratta di strutture di sostegno molto leggere e che non vanno ad incidere pesantemente sull’ecosistema circostante, garantendo allo stesso tempo una forte stabilità.
L’ultimo tipo sono quelle realizzate con cubi ad alta densità, legati fra loro, che assecondano il movimento delle onde e delle correnti. Il vantaggio più grande di queste passerelle galleggianti è la facilità e la rapidità di montaggio.
Esempi di passerelle su fiumi e laghi italiani
In Italia, quando si parla di passerelle galleggianti non si può non pensare a quella che realizzò Christo sul Lago d’Iseo. L’artista bulgaro, nel 2016, fu l’artefice di una serie di passerelle galleggianti. Per la loro costruzione utilizzò circa 220mila boe di polietilene ad alta densità.
Le boe erano dei cubi, con i lati di circa 50 cm, collegati fra loro. Sopra di esse, poi, era stato posizionato un tessuto speciale giallo. Queste superfici, larghe 16 metri, permettevano alle persone di camminare a pochi centimetri dalla superficie dell’acqua, attirando l’attenzione di moltissimi turisti. Grazie a esse ci si poteva spostare a piedi da Sulzano verso Monte Isola e l’Isola di San Paolo. L’intero sistema di passerelle arrivava ad essere lungo ben 3 km.
Un altro esempio famoso di passerelle galleggianti nella nostra penisola è quello del già citato Ponte del Redentore a Venezia. Qui 16 moduli galleggianti, realizzati in legno e acciaio, collegano le due sponde del canale della Giudecca.
Ogni modulo, composto da un blocco di 19 metri di lunghezza e 4 di larghezza dotato di galleggianti, a sua volta è sorretto e collegato a dei pali in acciaio zincato. Si può osservare e calpestare lo stesso tipo di passerella anche in occasione della Festa della Salute e della Venice Marathon.
Più recente, invece, è l’idea di collegare tra loro le Isole Borromee sul Lago Maggiore. Si parla di tre isole: l’Isola Superiore, l’Isola Bella e lo Scoglio della Malghera. Le prime sono luoghi e attrazioni tipiche della zona, per gli splendidi paesaggi e le opere d’arte che vi si possono visitare.
Tra di esse c’è lo Scoglio della Malghera, che la nuova passerella galleggiante vorrebbe “sfiorare” o addirittura “circondare”, offrendo una splendida vista sulla fauna locale. Non è ancora certo se il progetto andrà in porto e quale tipo di struttura verrà utilizzata, ma è sicuro che dovrà rispettare normative sia di sicurezza sia di ecosostenibilità.
Passerelle “galleggianti” in giro per il mondo
Anche nel resto del mondo le passerelle galleggianti prendono piede. In Sudafrica, ad esempio, si può percorrere in bici un percorso speciale sull’acqua. Pensato per le MTB, la superficie presenta tratti leggermente sommersi che rendono più avventuroso il circuito.
A proposito di tratti sommersi, in Belgio c’è una pista ciclabile che “affonda” nell’acqua. Non proprio una passerella, quindi, e non proprio galleggiante, ma molto affascinante. Come lo è anche la pista ciclabile sopraelevata sull’acqua di Copenaghen, “The Bicycle Snake”.
A Chicago, invece, una passerella galleggiante lunga circa 500 metri collega due dei parchi cittadini più frequentati. Dall’altro lato degli USA sulla West Coast, a Seattle, il vecchio ponte galleggiante sul Lago di Washington è stato sostituito da un nuovo percorso, lungo circa 2 km. La passerella gigante poggerà su dei moduli in acciaio e, in futuro, è probabile che sarà percorsa da un treno su rotaia leggera.
Nei paesi asiatici si possono trovare passerelle galleggianti in molti luoghi. Ad esempio in Giappone servono a facilitare i collegamenti tra i due versanti di alcune città, mentre in Cina si parla di numeri da record. A Enshi, nella provincia di Hube, c’è una passerella che si fa strada tra la natura incontaminata sulle acque di un fiume. Il percorso è lungo circa 500 metri e larga 4,5 metri e può essere addirittura percorso da una singola fila di autovetture.
Nella contea di Luodian, invece, si trova il sistema di passerelle più grande del mondo. Questo, infatti, vanta un’estensione di oltre 40.000 metri quadrati, che si sviluppano sulle acque del fiume Honghe. La particolarità di queste passerelle è la figura che vanno a formare unendosi. Dall’alto si può ammirare il disegno di una grande farfalla, per giunta illuminata durante la notte.
Altri tipi di passerelle sono sulla terra e sopraelevate. Leggi anche: Danimarca, torre con vista sulla foresta.
Una passerella galleggiante sott’acqua
In Norvegia si è sempre alla continua ricerca di metodi alternativi per velocizzare gli spostamenti e i trasporti sul territorio. Ultimamente i ricercatori stanno valutando la possibilità di costruire dei ponti galleggianti sommersi, posti a circa 25 metri sotto il livello del mare. Tubi lunghi alcune centinaia di metri saranno sostenuti da grandissime boe galleggianti.
Nn un tunnel subacqueo, ma un percorso galleggiante, chiamato “Ponte di Archimede“, che permette in ogni caso il transito sopra di essa di navi di grandi dimensioni. L’idea era stata proposta anche in Italia, per arginare almeno parzialmente la questione dello stretto di Messina, ma non è andata a buon fine.