Con i suoi 50 livelli, la Torre Isozaki di Milano – nota anche come Torre Allianz o il “Dritto” – è il grattacielo con il più alto numero di piani di Milano. Arriva invece secondo in classifica se teniamo conto dell’altezza, 209,2 metri (contro i 231 della Torre Unicredit di Porta Garibaldi), che però salgono a 249 considerando l’antenna (Rai) posta in cima, detenendo in questo modo il record secondo i criteri highest occupied floor e height to tip.
Insieme al “Curvo” di Daniel Libeskind, sede dell’headquarters Pwc, e allo “Storto” di Zaha Hadid, sede di Generali, il “Dritto” di Arata Isozaki e Andrea Maffei completa la triade di grattacieli che caratterizzano la piazza dell’ex fiera Campionaria di Milano, oggi Piazza Tre Torri, nel nuovo quartiere City Life a Milano.
Torre Isozaki, la quarta Madonnina di Milano e il murale più grande del mondo
Partiti nel 2012, i lavori per la costruzione della Torre Isozaki sono terminati nel 2015, con la posa dell’antenna. Sede del Gruppo Allianz, da dicembre 2020 l’edificio ospita anche la sede del comitato organizzatore per i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026. Dei suoi 50 piani fuori terra, 46 sono occupati da uffici e spazi a uso direzionale che si aprono sulla città grazie alle ampie vetrate con vista panoramica. Quattro piani sono invece interrati.
Sulla sommità l’edificio monta un’antenna Rai di 40 metri di altezza e una copia della Madonnina del Duomo di Milano, come vuole la tradizione meneghina. È infatti d’uso portare la Madonnina nel punto più alto della città: è stata prima sul Duomo (nel 1774), poi sul tetto del Pirellone (nel 1960), sul Palazzo Lombardia (nel 2010) e infine sulla Torre Isozaki (nel 2015).
Un’altra curiosità che riguarda Torre Isozaki fa riferimento a un record mondiale: l’edificio, infatti, ospita il più grande murale del mondo lungo le scale di un edificio (largest stairwell mural), realizzato dal collettivo artistico Orticanoodles, insieme alla Fondazione Arrigo e Pia Pini, nonché ai dipendenti del Gruppo Allianz. L’opera (“Il giro del mondo in 50 piani”), con i suoi 2.980,59 metri quadrati di estensione, si snoda dai livelli sotterranei fino alla sommità del grattacielo, rappresentando gli skyline delle principali capitali mondiali, realizzati con stencil di oltre 200 diversi soggetti architettonici.
Infine, se siete dei veri sportivi, potete provare a partecipare alla Vertical Run, competizione sportiva per cui la Torre Allianz è l’unico grattacielo “abilitato” grazie al suo record di piani percorribili. Per la precisione 1027 scalini per un dislivello totale di 200,67 metri.
L’architettura della Torre e lo slancio verso l’infinito
Progettata dall’architetto giapponese Arata Isozaki, da cui prende il nome (ma anche dall’italiano Andrea Maffei) la Torre è ispirata alla endless column dello scultore romeno Constantin Brâncuși. La “Colonna senza fine” di Brâncuși è caratterizzata da una sovrapposizione modulare di blocchi romboidali identici che teoricamente potrebbero ripetersi all’infinito. Dell’opera più rappresentativa dell’artista, padre della scultura moderna, ci sono diverse realizzazioni: la prima del 1918, conservata al Moma di New York, è alta poco più di 2 metri, la seconda del 1937 sorge nel parco di Târgu Jiu, in Romania, svetta invece per trenta metri d’altezza, congiungendo idealmente terra e cielo.
Prendendo spunto dalla modularità e lo slancio verso l’infinito dell’opera di Brâncuși, Isozaki e Maffei hanno progettato la Torre Allianz sulla ripetizione di un modulo di sei piani di facciata, rivestito da una curtain wall a triplo vetro ricurvo piegato a freddo. La leggera curvatura verso l’esterno dona dinamicità alla facciata.
L’impianto strutturale è invece realizzato in calcestruzzo armato. A metà della Torre, tra i piani 24 e 25, sono state installate due coppie di travi cintura (belt trusses) in carpenteria metallica fondamentali per la resistenza strutturale dell’edificio, accompagnate da una seconda coppia di travi parete in calcestruzzo fibro-rinforzato ad alta resistenza poste tra i livelli 49 e 50.
Per contrastare l’azione del vento e di eventuali scosse sismiche, sono stati montati quattro grandi puntoni, che ancorano fronte e retro al suolo tramite contrafforti tubolari in acciaio color oro uniti alla base a una coppia di dissipatori viscosi (mass dumper) posti a livello della piazza, di forma cubica.
Disposti simmetricamente lungo i lati corti della Torre Isozaki, 14 ascensori panoramici (7 per ogni testata della torre) percorrono i 50 piani dell’edificio, raggiungendo una velocità pari a 7 metri al secondo.
L’edificio vanta la certificazione ambientale LEED di livello Gold. Per conoscere tutti i dettagli della Torre Isozaki, nel 2020 è uscito il volume “Torre Allianz. Milano”, edito da Electa, che approfondisce il processo progettuale e costruttivo dell’edificio.
In copertina: la Torre Isozaki fotografata da Andrea Reggiani